Thursday, October 4, 2018

of Tennis -- sul Tennis


It was tennis! 

I should have known, all I needed was tennis, why did I try over and over to find my peace of mind in odd places such as yoga class? What is peace of mind anyway?
The answer was tennis.

It's the movement that feeds the thought, like the first gear that puts the whole engine in motion. 

It's the aesthetic beauty of hitting a ball in the soft spot of the racquet with one mighty swing at the right time, with every part on a different trajectory and yet coming together at a fleeting, perfect instant. 
It's the magic and suspence of Ronaldo's bicycle kick, but at every single hit.

Perhaps that's why I used to devour mountain climbers' biographies and now I am obsessed with big wave surfers. Mountains in all their glory can't help but move a sad few centimetres per century. 
Has this nomad expat living brought movement to the core of my bones? 
Am I sick with a bad case of Newton's laws for which there is no cure?

I hadn't played tennis for a long time but watch it obsessively on television, forgetting to blink for hours at a time, mesmerised by the beauty of the game. And of Roger.  

And so it happened that by sheer randomness I ended up playing at a club where he sometimes trains. This might sound very posh, but he actually practices randomly at several, very normal tennis clubs around the area as a way to avoid attracting crowds.  

My wonderful, fun trainer has been instructed to inform me ASAP if the Maestro should show up. 
He also has a picture taken with Roger, so I showed him mine. 
But then I skipped the part about how many copies of it I printed, and how I hung them up in every room of the house, leaving out only the bedroom because you know, last time I checked, marriage etiquette did not recommend saying the wrong name at the wrong time... 

Although being Roger, it can only be taken as a compliment.

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Era il tennis! 

Avrei dovuto saperlo, era di tennis che avevo bisogno, perché ho provato e riprovato a cercare la serenità in posti strani tipo corsi di yoga? Non si trova ciò che non esiste. 
La risposta era nel tennis.

È il movimento che nutre la mente, come la prima marcia che mette in moto l'intero motore. 
La bellezza estetica del colpire la palla con forza al centro della racchetta al momento giusto, con ogni parte che segue una sua traiettoria eppure si incontra a mezz'aria in un attimo fuggevole e perfetto. 
È come la magia della rovesciata di Ronaldo, ma a ogni singolo scambio. 

Forse è per quello che dall'ossessione per i libri sugli alpinisti sono passata all'ossessione per i surfisti estremi. Le montagne nonostante la loro gloriosa bellezza più di qualche centimetro all'anno non possono fare. 
È stata questa vita nomade a portare il movimento fin dentro le mie ossa? 
Mi sono presa un attacco acuto di leggi di Newton per il quale non c'è una cura?

Erano anni che non giocavo a tennis ma seguo ogni torneo in televisione per ore, dimenticandomi perfino di battere le palpebre per paura di perdermi qualcosa, rapita dall'eleganza del gioco, e di Roger. 

E così guarda  caso sono finita  a giocare proprio in un club dove a volte Roger va ad allenarsi, il che sembra una roba da strafighi, ma in realtà lui gioca in vari posti normalissimi sparsi nella zona per evitare di attirare troppo l'attenzione. 

Il mio fighissimo allenatore è già stato istruito sul chiamarmi immediatamente, se il Maestro dovesse apparire. 
Anche lui ha una foto fatta con Roger, allora gli ho mostrato la mia ma poi ho evitato di dirgli che ne ho fatte 100 copie e ci ho tappezzato ogni stanza della casa. Tralasciando soltanto la camera da letto perché, mi pare di ricordare che secondo il galateo del matrimonio non sia raccomandabile dire il nome sbagliato al momento sbagliato...

Anche se, trattandosi di Roger, può solo essere preso come un complimento. 

(pic by me, all rights reserved)



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