Monday, October 22, 2018

of flight attendants -- sulle hostess


So, true to her expat-kid lifestyle, my daughter had a Minnie Mouse Flight Attention stuffed toy. She was 4 years old and the word ATTENDANT meant nothing to her. 

So Minnie Flight Attention it was. 

She came on every flight with us and nomen omen she served as reminder to always dignify her real life colleagues with the well deserved recognition for their job (Also, being Lufthansa amazons, I was a bit scared).

I have always been the sucker who follows the pre-flight safety drills carefully, nods at the buckle-and-unbuckle seatbelt demo as if it were the first time and shows excitement when they point at the emergency exits. 

I've always felt a kind of kinship for this ladies and envy too. 

Kinship because they too faced a destiny of constant transoceanic flights and chronic jet lag, and envy because they could withstand 12 hours in the air with impeccable make up and heels. 

They were still smiling their perfect lipstick-ed smiles when I stepped off the plane dragging my kids along hoping there'd be a stretcher and ambulance waiting for me at the arrivals terminal. 
Bitches. 

But yesterday as I flew home from Miami, I realised that now that I have teenagers, the kinship has gotten even deeper:

They too run around taking care of an ungrateful and entitled bunch.  

They too repeat the same things over and over and are being systematically ignored.

They too fight the daily "switch off all electronic devices" battle and like me, know they cannot win. 

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Fedele alla sua natura di bambina expat, mia figlia aveva un pupazzo a forma di Minnie Flight Attention. Diceva Attention perché a 4 anni la parola ATTENDANT per lei non aveva significato. 

E così ci portavamo Minnie Flight Attention su ogni volo e nomen omen mi ricordava ogni volta di riservare il meritato riconoscimento alle sue colleghe in carne e ossa per l'ottimo servizio svolto a bordo (inoltre, essendo amazzoni tedesche della Lufthansa, mi facevano un po' fifa). 

Sono sempre stata la secchiona che segue con attenzione la dimostrazione di sicurezza pre-volo, sorride sorpresa di fronte all'allacciare e slacciare il pezzo di cintura come se fosse sempre la prima volta, e segue con sguardo grato l'indicazione delle uscite di sicurezza.

Ho sempre sentito affinità e invidia per queste super-donne. 

Affinità perché anche loro come me erano condannate a un destino di voli transoceanici e jet lag cronico, e invidia perché potevano resistere 12 ore in volo con in faccia un trucco perfetto e i tacchi ai piedi. 

Stavano ancora sorridendo col loro rossetto impeccabile quando io trascinavo i miei mocciosi fuori dall'aereo sperando solo che agli arrivi ci fosse un'ambulanza con la barella pronta ad aspettarmi. 
Stronze. 

Ma ieri mentre ero in volo da Miami, mi sono resa conto che adesso che i miei mocciosi sono adolescenti, l'affinità con le hostess è diventata ancora più profonda:

Anche loro non fanno che affannarsi per accontentare un carico di gente ingrata e convinta di avere solo diritti.

Anche loro ripetono le stesse cose un milione di volte e vengono sempre sistematicamente ignorate. 

Anche loro combattono la battaglia quotidiana dello "Spegnete tutti i dispositivi elettronici" e come me sanno di non poter vincere.

(Pic by me, all rights reserved)

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