Thursday, April 19, 2018

of the lunchbox equation -- sull'equazione del pranzo al sacco


180 x 12 - 108 = 2052

180 are the school days in one year
12 are the years of school
108 are the Wednesdays at the Deutsche Schule in Tokyo when they had  Kaiserschmarren

I prepared two-thousand-fifty-two lunchboxes from him from the day he started  1st grade until this morning, his last official day of school before he graduates. 

I looked at this last lonely lunchbox sitting on top of the stairs while he was having breakfast, as he did 2051 times before, he'd whisk it up while running downstairs to brush his teeth saying "thank you for breakfast!".
Just like any other day.

And so he did, as if nothing was, because 18 is not the age to indulge in last-time sentimentalities
Just like any other day.

I watched him as he walked out, this tall, handsome young man of mine. His black jeans and green hoodie, the backpack with his books, his chestnut curls peaking out of the helmet, and the keys of his Vespa already in his hand.

He said bye, I said I love you, he said I don't, and off he went. 
Just like any other day.

And then at 12:00 at school the lunchtime bell must have rung, just like any other day. And he must have looked for a bench outside to have lunch with his friends in the sunshine.

And he must have reached into his bag for his lunch.

And at 12:10 my phone lit up and he wrote:

"You ok?"

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180 x 12 - 108 = 2052

180 sono i giorni di scuola all'anno
12 sono gli anni di scuola
108 sono i mercoledì in cui quando her alla Deutsche Schule di Tokyo ha avuto per pranzo i Kaiserschmarren

Gli ho preparato duemilaecinquantadue pranzi al sacco da quando ha iniziato la prima elementare a oggi, il suo ultimo giorno di scuola ufficiale prima del diploma. 

Stamattina lo guardavo, quest'ultimo pranzo, pronto in cima alle scale come tutte le altre 2051 mattine mentre lui faceva colazione. Lo avrebbe preso al volo correndo giù per andare a lavarsi i denti dicendo "grazie per la colazione!"
Come ogni mattina.

E lo ha fatto, come se niente fosse perché a 18 anni non ci si perde in inutili sentimentalismi da ultima volta
Un giorno come un altro.

L'ho guardato uscire di casa, questo mio giovane uomo, forte e bellissimo, con i jeans neri e la felpa verde militare, lo zaino coi libri e i suoi riccioli castani che facevano capolino dal casco della Vespa. 

Mi ha detto ciao, gli ho detto ti voglio bene, ha detto io no ed è corso via.
Come ogni mattina.

E poi a mezzogiorno la campanella a scuola deve aver suonato l'ora di pranzo. E si sarà seduto fuori con i suoi amici cercando una panchina per pranzare al sole.

E avrà pescato il pranzo nello zaino, come ogni giorno. E alle 12:10 il mio telefono si è illuminato. E mi ha scritto:

"Tutto bene?"

(Pic by me, all rights reserved)





2 comments:

  1. Io mi commuovo tutte le volte che tu parli di tuo figlio...
    Pero' adesso svelaci il mistero di cosa gli hai messo nella lunch box per fargli avere quella reazione.

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    1. Ma guarda, cara, era il solito, panino prosciutto e mozzarella, una sbarretta kinder cereali e uno scatolino di fragole, ma è che ho sempre creduto nel potere magico del cibo preparato con cura, è il primo, atavico messaggero d'amore, e a quanto pare anche il grumpy teenager non ne è immune...

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