So my Grandfather Angelo lived through two world wars.
He also remembered when he saw the first car on the streets of Milan and walked suspiciously around it with the other kids, to see where they hid the horses.
My Grandfather Angelo never wasted anything.
Having been through times of extreme deprivation, he threw away vey little.
He had drawers upon drawers in the kitchen of his home in Via Archimede filled with old rubber bands, pieces of string, old screws, little treasures that might have come in handy, one day.
When twice a month I prepare the pile of paper we put outside our building for the recycling truck, I sit on the floor with my legs crossed and remove with a knife every single metal staple from every publication that's going into the pile.
I drop them into a used can of tomatoes from our metal recycling bin and make him proud.
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Mio Nonno Angelo ha vissuto due guerre mondiali sulla propria pelle.
Si ricordava anche di quando aveva visto la prima automobile sulle strade della sua Milano e con gli altri ragazzini ci avevano girato intorno insospettiti, per vedere dove avessero nascosto i cavalli.
Mio Nonno Angelo non sprecava mai niente.
Siccome aveva provato le privazioni della guerra, non buttava via quasi nulla. Nella cucina della sua casa in Via Archimede aveva cassetti interi pieni di vecchi elastici, cordini, viti, pezzi di fil di ferro, piccoli tesori che un giorno avrebbero potuto tornargli utili.
Quando due volte al mese preparo la pila di giornali da mettere sotto casa per il camion del riciclaggio, mi siedo per terra con le gambe incrociate e tolgo con un coltello ogni singola graffetta da ogni giornale che finirà nel riciclo.
Le faccio cadere ad una ad una in una vecchia latta di pelati che prendo dal bidone del metallo, e penso a lui.
(pic by me, all rights reserved)
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